Calendario

March 2024
M T W T F S S
« Oct    
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
25262728293031

Parole chiave

ROMA caput mundi, MAESTRI feriatum spiritu

Oltre il XXXVI Congresso Nazionale di giugno 2018

I Maestri del Lavoro del Consolato provinciale di Monza e Brianza, Console provinciale Aldo Laus e Adriana Bertolotti, Livia Bolzon, Marco Cantù, Giuseppe Pesconi, Luigi Bernardo e rispettivi familiari e parenti, potendo disporre anche di un ulteriore giornata, hanno visitato altre storiche bellezze romane e luoghi di interesse nazionale e mondiale oltre a quelle già programmate.
Tra le diverse nuove possibilità concretizzatesi citiamo il Quirinale, i Musei Vaticani, i Musei Capitolini, i Fori Imperiali, la Basilica di S. Pietro in Vincoli, la Basilica di S. Clemente, la fontana di Trevi, Piazza Navona.
Impressioni e storia ci condurranno in questo breve viaggio a testimonianza dei lieti giorni trascorsi nella Capitale italiana.

Udienza Santo Padre
Innanzitutto non possiamo che iniziare da questo importante appuntamento che vale per capirci “il prezzo del biglietto pagato”.
L’Aula Paolo VI, nota anche come Aula delle udienze Pontificie o Aula Nervi (dal nome del suo progettista, Pier Luigi Nervi), è un vasto auditorium a servizio della Città del Vaticano. L’edificio si trova a cavallo tra lo Stato Italiano e quello Vaticano, sorgendo in gran parte in un’area italiana però soggetta ad extraterritorialità a favore della Santa Sede.
L’aula è capace di ospitare fino a 12.000 persone. L’edificio è caratterizzato dalla particolare volta parabolica che concentra l’attenzione del pubblico verso il palco, l’illuminazione naturale è garantita dalle due grandi finestre ovali, poste sulle pareti laterali.
Più di 400 Maestri del Lavoro, familiari ed accompagnatori hanno avuto il privilegio di presenziare all’udienza del Santo Padre. Dopo l’attesa per l’accesso al Vaticano, siamo giunti all’interno dell’immensa sala.
Da qui le emozioni si sono susseguite a ritmi cardiaci, sino al termine dell’udienza. Rimarrà per sempre nei nostri cuori.

La cena di gala al Castello di Bracciano
Il Castello di Bracciano, conosciuto anche come Castello Orsini-Odescalchi, è un edificio del XV secolo costituito da tre cinta di mura esterne; di forma pentagonale, presenta cinque torri, una per ogni vertice della fortificazione esterna.
Il castello fu costruito dalla famiglia Fortebracci poi passato all’Orsini. È attualmente di proprietà degli Odescalchi, famiglia che proprio dagli Orsini rilevò la Signoria di Bracciano alla fine del XVII secolo.
Dal grande arco d’entrata si accede all’ampia corte del castello. Un giardino pensile affacciato sul lago di Bracciano, in passato ricco di fontane e strutturato come un classico giardino all’italiana, attualmente è sovrastato da due imponenti cedri secolari del Libano. Da questo verde terrazzo la vista panoramica è estasiante e tale da restarci in ammirazione per ore e ore. In questo paradisiaco spazio abbiamo potuto assaggiare un pre dinner composto da vari tipi di bevande con altrettante tartine per stuzzicare l’appetito.
Tutti i Maestri e gli accompagnatori sono presenti alla cena di gala, come potevano perdersi questa occasione, distribuendosi nelle varie sale a loro riservate.
La sala Papalina. Ricavata all’interno della torre nord la sala Papalina è anche ricordata per aver ospitato papa Sisto IV Della Rovere nel 1481. Il soffitto venne affrescato dai fratelli Zuccari nel 1560 con l’oroscopo delle nozze inserito in una splendida decorazione a grottesche su fondo oro.
La sala Umberto. Umberto I vi dimorò nel 1900. La decorazione del soffitto a cassettoni è attribuita alla scuola di Antoniazzo Romano. Gli arredi e in particolare il letto hanno nei frontali originali elementi cinquecenteschi.
La sala del Trittico. Chiamata così per la composizione a trittico di un’interessante pala d’altare della prima metà del Cinquecento con due ante d’organo di Antoniazzo Romano che raffigurano un’annunciazione. Accanto a queste opere sono raccolte in questa sala altri dipinti della collezione di opere del Quattrocento.
La sala del Pisanello. È detta del Pisanello per lo stile degli affreschi del fregio. Alle pareti accanto ai ritratti di Scuola Fiamminga di membri della famiglia Odescalchi della metà del Seicento, troviamo il ritratto del papa Innocenzo XI. È conservata in questa sala anche una parte della preziosa collezione di ceramiche che vanno dalla metà del XV secolo fino al XVIII.
La sala dei Cesari. È la sala più ampia dell’ala nord. Sulla parete di fondo nel 1960 venne posizionato il grande affresco di Antoniazzo Romano che celebra due importanti momenti della storia di Gentil Virginio Orsini: la cavalcata a capo delle truppe aragonesi verso Bracciano e l’incontro con Piero de’ Medici. I busti dei Cesari collocati intorno alle pareti sono in marmo bianco del XVII secolo.
La sala degli Orsini. Detta degli Orsini perché in origine vi erano collocati i ritratti della casata. Attualmente alle pareti si trovano i ritratti di Paolo Giordano e di Isabella de Medici: lo stemma incorniciato da preziosi stucchi celebra il loro matrimonio con l’unione degli emblemi delle nobili casate degli Orsini e dei Medici.
La sala di Isabella. Detta anche sala Rossa per il colore degli arazzi che in origine ornavano le pareti. La sala è tradizionalmente detta sala di Isabella volendo individuare in questo ambiente di rappresentanza, l’appartamento della Sposa di Paolo Giordano Orsini.
La sala Gotica. Si dice che sulla base di un pezzo originale di scuola tedesca della fine del XV secolo, Baldassarre Odescalchi fece realizzare tutto l’arredo della camera in stile neogotico.
La sala delle armi e la sala d’Ercole. Questa sala è stata ricavata creando un nuovo soffitto alla sala dei Cesari. I ritratti degli uomini e donne illustri che ornano le pareti alla base del soffitto era quindi la decorazione della sala dei Cesari. La sala ospita la parte più ricca della collezione di armi della famiglia Odescalchi in particolare armi ed armature dal XV al XVII secolo, lance, alabarde e spade.
La convinzione di tutti è che questa location rimarrà per sempre scolpita nelle menti di ognuno dei presenti.

Villa Adriana
Villa Adriana fu una residenza imperiale extraurbana a partire dal II secolo. Voluta dall’imperatore Adriano (117-138), si trova presso Tivoli. Realizzata gradualmente nella prima metà del II secolo a pochi chilometri dall’antica Tibur, la struttura appare un ricco complesso di edifici estesi su una vasta area, che doveva coprire circa 120 ha, in una zona ricca di fonti d’acqua. Nel 1999 Villa Adriana è stata dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Il gruppo dei maestri e accompagnatori dopo aver pranzato in ristorante nei pressi della Villa, nel primo pomeriggio ha raggiunto la famosa residenza imperiale. Suddivisi in gruppi, ognuno con la propria guida, è iniziato il tour turistico-culturale. Il plastico sotto rappresentato ha realisticamente fatto capire le dimensioni di questa struttura nonché la perfetta distribuzione dei vari ambienti.

I Musei Vaticani, la Cappella Sistina, la Basilica di S. Pietro
I Musei Vaticani si trovano all’interno dello Stato della Città del Vaticano. Fondati da papa Giulio II nel XVI secolo, occupano gran parte del vasto cortile del Belvedere e sono una delle raccolte d’arte più grandi del mondo, dal momento che espongono l’enorme collezione di opere d’arte accumulata nei secoli dai Papi: la Cappella Sistina e gli appartamenti papali affrescati da Michelangelo e Raffaello sono parte delle opere che i visitatori possono ammirare nel loro percorso.
I Musei Vaticani come detto in precedenza furono fondati da papa Giulio II nel 1506 e aperti al pubblico nel 1771 per volere di papa Clemente XIV; giustamente chiamati al plurale, sono in realtà un insieme di musei e collezioni. Attualmente comprendono i Musei e gli ambienti visitabili dei palazzi Vaticani, tra questi spiccano la Pinacoteca vaticana, il museo Pio Clementino, il museo gregoriano egizio, la galleria delle carte geografiche, la stanza di Raffaello e non ultima la Cappella Sistina.
La Cappella Sistina prende il nome da Papa Sisto IV della Rovere (pontefice dal 1471 al 1484) che fece ristrutturare l’antica Cappella Magna tra il 1477 e il 1480. La decorazione quattrocentesca delle pareti comprende: i finti tendaggi, le Storie di Mosè e di Cristo, i ritratti dei Pontefici.
Essa fu eseguita da un’équipe di pittori costituita inizialmente da Pietro Perugino, Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Cosimo Rosselli, coadiuvati dalle rispettive botteghe e da alcuni più stretti collaboratori tra i quali spiccano Biagio di Antonio, Bartolomeo della Gatta e Luca Signorelli. L’esecuzione degli affreschi ebbe inizio nel 1481 con termine nel 1482. Nei nove riquadri centrali sono raffigurate le Storie della Genesi, dalla Creazione alla Caduta dell’uomo, al Diluvio e al successivo rinascere dell’umanità con la famiglia di Noè.

I Musei capitolini
La nascita dei Musei Capitolini viene fatta risalire al 1471, quando il papa Sisto IV donò al popolo romano un gruppo di statue bronzee di grande valore simbolico.
L’opera forse più famosa che vi è conservata è la statua equestre di Marco Aurelio; quella al centro della piazza è una copia, mentre l’originale, dopo essere stato sottoposto a lavori di restauro, è ora collocato nella nuova aula vetrata, l’Esedra di Marco Aurelio, nel Giardino Romano, dietro Palazzo dei Conservatori.
Il Palazzo dei Conservatori è situato in Piazza del Campidoglio a destra del Palazzo Senatorio e di fronte al Palazzo Nuovo. Il Palazzo dei Conservatori deve il suo nome al fatto di essere stato la sede della magistratura elettiva cittadina, i Conservatori appunto, che insieme al Senatore amministrava la città eterna. Il Palazzo in questa posizione fu fatto erigere da Papa Niccolò V.
Sono presenti numerose sale tra queste spiccano: la sala degli Oriazi e Curiazi, la sala degli arazzi, la sala della lupa, l’Esedra.

Il Quirinale
l Palazzo del Quirinale sorge in un luogo che ospitò fin dall’antichità nuclei residenziali, edifici pubblici e di culto.
Nell’area del colle del Quirinale sorsero nel IV secolo a.C. il tempio del Dio Quirino che impose nome al colle, e il tempio della Dea Salute nel quale si celebravano cerimonie propiziatorie del benessere dello stato; le presenze più imponenti sul colle erano certamente quelle delle terme di Costantino e del tempio di Serapide, edificato da Caracalla nel 217 d.C
Nell’antichità il Quirinale era il collis per eccellenza e le singole sommità che vi si distinguevano erano anch’esse denominate colles. Il nome Quirinale, dunque, ha finito per indicare l’intero colle che in realtà era distinto in quattro alture: collis Latiaris, collis Mucialis o Sanqualis, collis Salutaris e collis Quirinalis.
Dopo il 1946 le strutture architettoniche del complesso del Quirinale e gli arredi interni del Palazzo sono rimasti sostanzialmente inalterati; sono prevalsi infatti criteri conservativi e di valorizzazione, tesi alla tutela del notevole patrimonio artistico e culturale concentratosi in quattrocento anni di storia.
Da ammirare le collezioni di orologi, carrozze, arazzi, porcellane, dipinti, statue e mobili antichi.
Il Quirinale racchiude al suo interno un giardino di circa quattro ettari, la cui storia è strettamente connessa con l’evoluzione del complesso monumentale.

La Fontana di Trevi
La Fontana di Trevi è la più grande ed una fra le più note fontane di Roma, nonché una delle più celebri fontane del mondo.
La fontana, progettata da Nicola Salvi è adagiata su un lato di Palazzo Poli, fu incominciata da Nicola Salvi nel 1732, completata nel 1762 da Giuseppe Pannini e appartiene al tardo barocco. La fontana è stata costruita con travertino, marmo, intonaco, stucco e metalli.
Il tema dell’intera composizione è il mare. È inserita in un’ampia piscina rettangolare circondata da un camminamento che la percorre da un lato all’altro, racchiuso a sua volta entro una breve scalinata poco al di sotto del livello stradale della piazza.
La scenografia è dominata da una scogliera rocciosa che occupa tutta la parte inferiore del palazzo, al cui centro troviamo una grande nicchia delimitata da colonne. Qui si erge una grande statua di Oceano di Pietro Bracci, dalle forme muscolose e dallo sguardo fiero ed altezzoso. Ai lati della grande nicchia centrale vi troviamo altre due nicchie, più piccole, occupate dalle statue della Salubrità (alla sinistra di Oceano) e dell’Abbondanza (alla destra di Oceano).
La tradizione più conosciuta è legata al lancio della monetina dentro la fontana: compiendo questo atto a occhi chiusi, voltando le spalle verso palazzo Poli, ci si propizierebbe un futuro ritorno nella città.
Un’altra tradizione, quando dalla fontana si attingeva ancora acqua da bere le ragazze ne facevano bere un bicchiere al fidanzato che partiva, bicchiere che poi frantumavano in segno e augurio di fedeltà.

Piazza Navona
Piazza Navona, la più bella piazza barocca di Roma, in essa si può ammirare:
l’obelisco Agonale di granito alto più di 16 metri, innalzato nel 1649 sopra un alto basamento affinché apparisse ancora più elevato; la Fontana dei Fiumi, inaugurata nel 1651 che rappresenta i quattro grandi fiumi allora conosciuti, il Gange, il Nilo, il Danubio ed il Rio della Plata; la chiesa di S. Agnese in Agone fondata nell’anno 304 d.C.; le altre due fontane che ornano piazza Navona sono la Fontana del Moro e la Fontana del Nettuno, entrambe opere di Jacopo Della Porta.

L’Altare della Patria
Tappa fondamentale per deporre la corona d’alloro in memoria dei Maestri del Lavoro; la cerimonia svoltasi in presenza di tutti i Maestri del Lavoro ha suscitato profonde emozioni; il Vittoriano è teatro anche di celebrazioni annuali in memoria dei caduti e dei dispersi italiani nelle guerre.
Il Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II o Vittoriano, impropriamente detto Altare della Patria, è un complesso monumentale situato in piazza Venezia, sul versante settentrionale del colle del Campidoglio. Fu costruito a partire dal 1885, i lavori si conclusero nel 1935.
Da un punto di vista architettonico è stato pensato come un moderno foro, un’agorà su tre livelli collegati da scalinate e sovrastato da un portico caratterizzato da un colonnato.

I Fori Imperiali e il Colosseo
Nel percorso di avvicinamento al Colosseo abbiamo potuto ammirare l’area dei Fori imperiali.
I Fori Imperiali di Roma raccolgono una serie di piazze monumentali edificate tra il 46 a.C. e il 113 d.C. Vengono considerati il centro dell’attività politica di Roma antica, un luogo che nel corso dei secoli si è arricchito di strutture ed edifici.

La Basilica di S. Clemente
La basilica di S. Clemente è situata a circa trecento metri dal Colosseo, sulla strada in lieve salita che porta a San Giovanni in Laterano.
Prende nome da S. Clemente Papa, terzo successore di S. Pietro, morto intorno all’anno 100 d.C..
Nel 1857 il Padre Joseph Mullooly, allora Priore di San Clemente, cominciò dei lavori di scavo sotto alla basilica attuale nel corso dei quali non solo scopri la basilica originaria, del IV secolo, immediatamente al di sotto, ma anche, ad un livello ancora più basso, i resti di costruzioni più antiche ancora, del I secolo.
L’interno della basilica è suddiviso in tre navate, con un’abside semicircolare; le navate sono separate da colonne romane di spoglio. Nell’abside centrale è conservato il meraviglioso mosaico, realizzato poco dopo il 1100, con al centro Cristo crocifisso tra la Vergine e San Giovanni Evangelista.
Al di sotto del mosaico c’è un affresco con gli Apostoli, risalente al XIV secolo; nel centro della navata, prima del presbiterio, si trova la schola cantorum, del XII secolo.

La Basilica di S. Pietro in Vincoli
La basilica di San Pietro in Vincoli è un luogo di culto cattolico del centro storico di Roma, situato nel rione Monti, sul colle Oppio; è nota soprattutto per ospitare la tomba di Giulio II con il celebre Mosè di Michelangelo Buonarroti.
Il Mosè, è considerata una delle più grandi opere della scultura rinascimentale. È alta più di due metri, occupa la posizione centrale del mausoleo. La statua, che inizialmente era seduta in posizione frontale, venticinque anni dopo il suo completamento, fu modificata da Michelangelo, pare per distogliere lo sguardo dalle catene di Pietro. Per ottenere la torsione, abbassò la seduta di 7 cm, rimpiccolì il ginocchio sinistro per portare indietro la gamba e girò a destra la barba per mancanza di marmo a sinistra. II naso fu ricavato dalla gota sinistra. Le corna sulla testa di Mosè furono fatte perché Michelangelo interpretando male gli scritti in ebraico, lesse come corna quelli che dovevano essere raggi di luce.

Conclusioni
Innanzitutto dopo aver celebrato alcune delle bellezze romane non possiamo dimenticarci anche i lieti pranzi e cene che hanno caratterizzato il nostro tour turistico. Proponiamo qualche immagine di una serata canora-gastronomica che ha coinvolto tutti i commensali, allietata anche dalla maestria al pianoforte del nostro Console Laus.

Sono state quattro giornate intense, energiche e piene di emozioni, che ci hanno permesso di conoscere altri maestri nonché le operatrici turistiche molto preparate, simpatiche e gentili.
Italo, ore 9.15 partenza per Milano, le tre ore di viaggio ci riaccompagnano lentamente ma inesorabilmente alla realtà di tutti i giorni.

Mdl Marco Cantù

Comments are closed.