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Computer Music di Aldo Laus

Tutta un’altra musica

PC-HIFI

Un invito per gli audiofili a sperimentare nuove tracce musicali

Di Aldo Laus

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L’obiettivo dell’ audiofilo è  l’ascolto della riproduzione di brani musicali utilizzando  tecnologie che, dal riproduttore Edison all’MP3 hanno via via migliorato la fedeltà di riproduzione.

I sistemi HI FI sono basati su un meccanismo di riproduzione del brano registrato in studio dal vivo.

L’utente acquista i brani su CD, Cassette, MP3 on line ecc. e si attrezza in casa con dispositivi fissi o portatili che leggono il brano registrato e lo amplificano.L’obiettivo dell’industria è di offrire supporti e registrazioni con la migliore qualità di registrazione.L’obiettivo dell’audiofilo è di disporre del miglior sistema di riproduzione, compatibile col proprio budget, per riprodurre al meglio il brano come è stato registrato.I migliori HIFI vi fanno sentire dentro l’orchestra riprodotta e probabilmente la maggioranza degli audiofili è appagata da questo obiettivo.C’è però un’altra categoria di persone, alla quale io appartengo che, oltre all’ascolto ha anche l’interesse a studiare in dettaglio il brano, analizzare le varie parti strumentali o utilizzarlo per esercitarsi a suonare uno strumento o come base per cantare. Per questi  sarebbe importante anche poter modificare e  riadattare certi parametri dell’orchestrazione a loro piacere, come se fosse possibile rifare la registrazione originale. Provo ad elencare i desideri di costoro, e sfido qualche lettore a non averci mai pensato: al primo posto metterei il poter ascoltare individualmente le varie parti strumentali del brano oppure ascoltare solo un insieme a piacere di strumenti a scelta, es. basso e batteria, fra quelli contenuti nel brano. Ma a che scopo? A parte il piacere di studiare l’esecuzione individuale dei vari strumenti, molti musicisti amano suonare con la tecnica del “minus one” ovvero un chitarrista può sostituirsi dal vivo alla corrispondente parte registrata di chitarra, per suonare accompagnato dal resto dell’orchestra. Avere la possibilità di variare la velocità (tempo) del brano, per seguire più facilmente l’esecuzione, singola o dell’insieme, e studiare i passaggi più ardui. Poter trasporre la tonalità del brano per adattarla alla estensione tonale del cantante o alla tonalità preferita da un musicista. Sostituire gli strumenti a proprio piacere rispetto a quelli utilizzati nell’esecuzione originale per fare nuove sperimentazioni armoniche. Spostare la posizione spaziale (balancing) del suono di ciascun strumento. Variare i parametri di spazialità (eco, riverbero) del brano per adattarli all’ambiente di riproduzione. Disporre delle parole dei testi del brano in sincro con l’esecuzione (Karaoke). Ricavare la stampa dello spartito del brano per ogni parte strumentale. Utilizzare parti strumentali per assiemare altri brani di vostra composizione. Quanto sopra non è fantascienza: il sistema per soddisfare i suddetti desideri esiste da oltre un ventennio ma la sua conoscenza non è molto diffusa al di fuori del mondo dei musicisti. La buona notizia è che tale sistema è facilmente accessibile a chi dispone di un comune PC. Per goderne i benefici bisogna entrare nel dominio della Computer Music ed in particolare di quel settore basato sulle cosiddette applicazioni a standard MIDI. Prima che giriate pagina per passare oltre, vorrei rassicurarvi sulla facilità con cui si possono ottenere buoni risultati senza entrare in dettagli tecnici, di cui non c’è assolutamente bisogno per utilizzare un sistema di Computer Music MIDI, specialmente se l’obiettivo e’ di fruirlo per l’ascolto dei brani. Vediamo in cosa consiste tale sistema e come attrezzarsi per questa avventura. Nelle registrazioni MIDI non viene captato il suono degli strumenti ma semplicemente vengono codificate  e registrate digitalmente tutte le azioni che ogni esecutore effettua sul suo strumento durante l’esecuzione della sua parte. Le varie tracce strumentali sono realizzate da musicisti specialisti che le eseguono e le registrano individualmente in sequenza (da qui in nome del programma applicativo Sequencer per effettuare sia la registrazione che la riproduzione). Materialmente il brano MIDI, una sequenza di dati per ciascuna traccia strumentale, è contenuto in un cosiddetto MIDI file, che può essere disponibile nella memoria del PC, in un floppy disk, in un CDrom, trasmesso e scaricato via web. Il brano MIDI  utilizza un numero incredibilmente basso di bit rispetto all’equivalente audio digitale del brano stesso (es. 50 Kbt rispetto a 3 Mbt). Il MIDI file, che contenendo solo le istruzioni per azionare gli strumenti musicali del brano non può essere ascoltato direttamente, necessita di due altri elementi per ottenere l’audio: un PC con una scheda di generazione di suoni incorporata in grado di generare tutti i suoni strumentali ed un programma sequencer. Da tempo tutti i PC, anche i notebook, contengono la scheda  audio che genera i suoni di tutti gli strumenti. La fedeltà della produzione dei suoni dipende dalla qualità del generatore audio. Nell’industria degli strumenti musicali tali generatori, denominati Sound Module o Expander, sono alla base dei suoni strumentali emessi dagli strumenti musicali elettronici delle orchestre. Cosa contiene un Sound Module? Nello Standard MIDI (accettato da tutti i costruttori mondiali del settore)  trovano posto almeno 128 suoni di strumenti tipici (es  Grand Piano,  Electric Piano,  Guitar,  Sax ecc) e diversi tipi di set di percussioni. La qualità e la tecnologia adottata dai vari costruttori (tecniche di campionamento o sintetizzazione o mista) determina la qualità del suono. I PC più recenti dispongono di  Sound module di ottima qualità. Quindi dovete solo dotarvi di un programma sequencer per poter iniziare l’ascolto, collegando l’uscita audio del PC all’ingresso del vostro amato impianto HI FI. Ecco realizzata  l’integrazione fra i due mondi!!! Il programma che gestisce i MIDI file e il Sound Module denominato “Sequencer” è l’applicativo che vi permette di realizzare tutti i desideri che ho descritto sopra in maniera molto semplice ed intuitiva. L’interfaccia grafica ricalca i pulsanti di comando di un riproduttore audio oltre a una serie di comandi per altre prestazioni interessanti. Il Sequencer non va confuso con programmi del tipo “Windows Media Player” e similari che, pur in grado di leggere i MIDI file  e pilotare la scheda audio, non possono effettuare alcuna manipolazione, comportandosi quindi come un normale lettore di CD. I MIDI file si trovano nei negozi di strumenti musicali, in edicola in CD allegati a periodici, in internet. Vari arrangiatori creano registrazioni MIDI a scopo commerciale, ma ci sono anche appassionati o vere orchestre che li realizzano sperimentalmente e li mettono sul web per condividerli con altri appassionati. Nel repertorio c’è di tutto: classico, jazz, temi da film, musica da ballo, rock, blues ecc . Non aspettatevi però di trovare la esatta copia MIDI dei brani audio tradizionali. Quello che trovate è l’interpretazione realizzata da artisti che creano i brani cercando di imitare il più possibile l’originale, oppure delle loro libere interpretazioni. Sono disponibili diversi programmi sequencer, dallo shareware ai più professionali. Un buon programma medio si può acquistare in rete anche per meno di 50 dollari. Quindi chi ha gia in casa un PC abbastanza recente, una volta caricato un programma sequencer e procurato qualche MIDIfile in edicola o via web, è gia in grado di poter passare all’ascolto e realizzare quella famosa lista di sogni di cui parlavo sopra. Il limite più evidente di un sistema di riproduzione di MIDIfiles è che può essere utilizzato solo per brani strumentali, infatti non esiste ancora (per ora) un sintetizzatore vocale che generi decentemente un/una vocalist.  Se vi interessasse approfondire questo argomento, e non avete qualche amico musicista a cui fare riferimento, contattatemi.

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