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GITA A LOCARNO CON LA CROCE ROSSA ITALIANA

Per festeggiare degnamente i loro 150 dalla costituzione, la CROCE ROSSA ITALIANA di Monza e Brianza  ha invitato soci e amici a partecipare ad una piacevole gita in quel di Locarno (Svizzera) e nel tardo pomeriggio,  con il famoso “treno delle Centovalli”, da Locarno a Domodossola, passando da cento valli una più bella dell’altra!

Alcuni Maestri del Lavoro del ns. Consolato, Console e Vice Console in testa, hanno aderito a questa gradita proposta e alle ore 8 del 7 giugno u.s. siamo saliti sul pullman che ci avrebbe portati ad Arona (sponda piemontese del Lago Maggiore) per poi imbarcarci su un battello che, navigando da sud a nord, avrebbe raggiunto la meta del ns. viaggio: Locarno!

Il viaggio in pullman da Monza ad Arona è filato via liscio come l’olio e siamo giunti a destinazione con circa un’ora di anticipo, ottima occasione per visitare il lungolago di Arona, berci un buon caffè accompagnato da una calda brioche. Nel frattempo la solerte capo gita, Terry Camesasca, membro della Croce Rossa Italiana, nonché Maestro del Lavoro di Monza e Brianza, provvedeva alla distribuzione dei biglietti che ci sarebbero serviti sia per l’imbarco sulla motonave “Verbania” che, successivamente,  per il treno delle Centovalli.

Alle ore 10,15, con una puntualità “svizzera” la motonave “Verbania” ha lasciato l’attracco di Arona per iniziare la navigazione verso la Svizzera.

La nostra navigazione non avveniva per “linea retta” ma dalla sponda Piemontese a quella Lombarda e viceversa. Questo perché la motonave “Verbania” è un battello della Navigazione pubblica del Lago Maggiore e fa le fermate come se fosse un autobus! (infatti è usato, durante la settimana, da moltissimi pendolari, che lo usano per recarsi al lavoro).

La giornata calda, il cielo azzurro hanno fatto optare i nostri valorosi per una seduta all’aperto anziché nei saloni interni della motonave. Tutti dotati di cappellino e, qualche previdente, anche di crema solare da spalmarsi sul viso e sulle braccia onde evitare scottature antipatiche.

Navigando verso la  sponda lombarda ci è apparsa in tutta la sua bellezza e maestosità la Rocca di Angera, di proprietà dei Principi Borromeo. La Rocca è visitabile da metà marzo a tutto ottobre. Al suo interno si può visitare il museo delle bambole e dei giocattoli e all’esterno il giardino medioevale.

Rocca diAngera

Questo “braccio” del Lago Maggiore non è molto largo (poco più di un chilometro), siamo quindi riusciti a vedere la statua di “San Carlone” situata sulle alture dietro Arona immersa nel verde della vegetazione.

Dopo il paese di Ranco (sponda Lombarda) il lago si allarga e si può notare la differenza delle sponde: con colline digradanti verso la costa sul lato piemontese e molto basse, spesso a canneti, sulla sponda lombarda.

Uno dietro l’altro scorrevano paesi noti e meno noti (Ispra, sede dell’Euratom, Solcio, famosa per i suoi cantieri navali) ma ecco apparire sulla sponda lombarda l’eremo di Santa Caterina del Sasso, incastonato nella roccia ad alcune decine di metri dal livello del lago. Questo eremo fu fatto costruire nel XII secolo da un ricco signorotto “per grazia ricevuta”  (si salvò durante un naufragio nelle acque in tempesta).

Sulla sponda opposta in territorio piemontese appare in tutta la sua bellezza e ricchezza Stresa: la perla del Lago Maggiore! Stresa è conosciuta in tutto il mondo e per questo motivo sono moltissimi i turisti stranieri (oltre che italiani) che vengono a vederla, per il suo panorama, per le sue isole (le Isole Borromee), per i suoi giardini e , non ultimi, i suoi stupendi Hotel!

Che dire delle Isole Borromee, così diverse l’una dall’altra, ognuna con una sua caratteristica.

L’Isola Bella con il Palazzo Borromeo e i suoi giardini all’italiana,

L’Isola Superiore, detta anche Isola dei pescatori, con le case una attaccata all’altra, le sue caratteristiche viuzze piene di bar, trattorie e negozi di souvenir.

L’isola Madre, la più grande. Anche lei con il suo palazzo dei Principi Borromeo è uno splendido giardino botanico visitabile da metà marzo a fine ottobre: ogni stagione ha delle piante o cespugli in fiore!

Gitanti a bordo

Alle ore 12 siamo stati chiamati per andare nel salone dove avevano preparato i tavoli per pranzare.

Il pranzo è durato sino all’arrivo a Locarno.

Solo più avanti abbiamo capito perché il pranzo si dilungava: più ci si avvicinava al territorio Elvetico e più  passeggeri si imbarcavano con borse e borsoni pieni di spesa fatta ai mercatini dei nostri paesi vicini al confine. Ovviamente loro occupavano i posti a sedere che noi “commensali” avevamo lasciato liberi!

Poco dopo l’abitato di Cannero ecco gli isolotti con i Castelli di Cannero (piuttosto in rovina).

Siamo entrati  in territorio elvetico poco prima del paese di Brissago, famoso per le sue due isole con splendidi giardini botanici.

Alle ore 14,50 siamo sbarcati a Locarno.

Locarno, splendida città, con circa 16.000 abitanti, famosa per il suo festival internazionale del cinema, per il suo gradevole clima, in parte dovuto alla presenza del lago, e in parte alle montagne che la circondano, Personalmente, essendo un amante dei laghi lombardi, mi ricorda alcuni paesi del centro lago del Lago di Como, solo che Locarno è molto più grande.

Il tempo a nostra disposizione per visitare Locarno era di circa 3 ore, abbiamo quindi deciso di vedere  Piazza Grande con i suoi palazzi di varie epoche, il Castello Visconteo e il Santuario della Madonna del Sasso (da raggiungere con la funicolare).

Locarno Piazza Grande

Per motivi di tempo non siamo entrati a vedere il museo e ci siamo limitati a vedere, parzialmente, il Castello dall’esterno.

Nei pressi della stazione ferroviaria c’è la partenza della funicolare che porta al Santuario della Madonna del Sasso. In pochi minuti siamo giunti poco sopra il Santuario da dove abbiamo potuto godere di un bellissimo panorama sul lago Maggiore, su buona parte di Locarno con il suo porticciolo e la corona di montagne che circondano il lago Maggiore.

Madonna del Sasso

Ma il tempo è tiranno e quindi abbiamo ripreso la funicolare per tornare a Locarno dove, in un bar caratteristico, ci siamo dissetati prima di incamminarci verso la stazione ferroviaria.

Alla stazione ferroviaria di Locarno siamo saliti sul famoso “treno delle Centovalli” con destinazione Domodossola.

La ferrovia delle “Centovalli” è a scartamento ridotto ed è lunga poco più di 52 Km. E’ un’opera ardita con i suoi 83 ponti/viadotti e 34 gallerie.

Trenino Centovalli

Il panorama che si vede è fatto di vigneti, castagneti e  salendo di quota anche di pinete, cascate  e torrenti. In territorio elvetico le case sono quasi attaccate alla ferrovia (i loro giardini sfiorano i binari della ferrovia). Piccoli paesi sperduti nelle vallate raggiungibili in auto tramite una strada tortuosa, oppure, molto più comodamente, con il trenino della ferrovia delle “Centovalli”.

Partendo da Locarno, altitudine circa 200 m s.l.m., si arriva a Santa Maria Maggiore situata a ca. 830 m s.l.m. Da qui inizia la discesa verso Domodossola (con una pendenza massima del 60xmille)che raggiungiamo alle ore 19,50, esattamente dopo due ore dalla partenza da Locarno.

Davanti alla stazione ferroviaria di Domodossola saliamo sul nostro pullman che in meno di due ore ci riporta a Monza dove finisce il nostro viaggio.

MdL Renzo Berettini

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