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LA SANTA E VILLA SAN FIORANO TRA OTTOCENTO E NOVECENTO “Verso l’Unione”

Mostra in Villa Camperio, Villasanta, organizzata dal Comune di Villasanta e Assessorato alla Cultura

Gli anni a cavallo tra l’ottocento e il novecento sono importanti, non solo per la storia di La Santa, frazione di Monza, e Villa San Fiorano, comune già dalla fine del seicento, ma per tutta l’Europa.

I decenni che vanno dal 1880 al 1930, segnano enormi progressi in tutti i campi: scienza, economia, società, medicina. Oltre alle scoperte scientifiche e alla loro applicazione industriale nascono le prime associazioni e organizzazioni, sociali e politiche come i sindacati, le società di mutuo soccorso, i partiti politici, le cooperative. Le masse fanno il loro ingresso per la prima volta nella storia e chiedono condizioni di vita migliori e il diritto a partecipare ai destini delle nazioni.

Così La Santa, frazione di Monza sulla strada per Lecco, conosce un vero e proprio boom industriale: nascono officine meccaniche, tessiture, tintorie, fabbriche di presse, calzaturifici e nastrifici. Il  paese, originariamente raccolto attorno alla chiesa parrocchiale di S. Anastasia, supera per la prima volta come abitanti Villa San Fiorano (2.100 contro 1.900), dove l’agricoltura conserva ancora un posto rilevante. Allora i maggiorenti del luogo, in primis le famiglie Camperio, Daelli, Somaglia puntano a separarsi da Monza e ad unirsi col comune confinante per acquistare autonomia e importanza: un nuova realtà di 4.000 abitanti anche nel 1899 costituiva un comune di discreta levatura. Monza si oppose, appoggiata dal Prefetto del Regno, per non perdere abitanti e cospicue rendite fiscali e fondiarie, poi sopraggiunsero due eventi bellici e il progetto restò fermo.

Si dovette attendere il 1929 quando il regime fascista, che invece appoggiava le unioni tra comuni per motivi di incremento demografico, emanò il decreto che istituiva il nuovo comune, denominato Villasanta, che univa le due realtà locali.

Ormai era diventata l’unione una necessità: le due zone si toccavano e si creavano problemi assurdi, come l’esistenza di due scuole, due uffici postali, due cimiteri  ed altro nel raggio di pochi chilometri. Per decidere ad esempio alcuni provvedimenti o lavori su una strada che interessava i due borghi erano necessarie le delibere di due comuni e nascevano poi diatribe e intoppi sulle  scelte tecniche ed amministrative.

La mostra intende offrire un panorama della vita quotidiana di allora, attraverso cartoline, fotografie (negozi e stabilimenti), documenti storici e poi attrezzi, utensili, descrizione mezzi di trasporto, associazioni (anche ricreative) e illustri personaggi dell’epoca usando un taglio popolare di ricerca.

MdL Alberto Cucchi

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