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Villa Sottocasa ospita dal mese di novembre 2010 il MUST, il Museo del Territorio Vimercatese. Un progetto ambizioso, che ha trasformato l’ala sud dello storico edificio di via Vittorio Emanuele non in una semplice esposizione permanente, ma in un vero e proprio centro di aggregazione, di promozione e di produzione culturale.

Il MUST racconta sì la storia e il passato della comunità di Vimercate e del Vimercatese, ma guardando anche al presente e al futuro. Le collezioni create e gestite dal museo si propongono di documentare le peculiarità culturali e naturalistiche del territorio vimercatese e puntano alla massima copertura in ambito tematico, cronologico e tipologico.
Ne fanno parte sia collezioni di oggetti materiali (beni archeologici, opere d’arte, beni storici, archivistici, tecnologici e etnoantropologici, fotografie, modelli ricostruttivi, diorami, mappe), sia collezioni di oggetti immateriali (immagini digitali, programmi interattivi e multimediali, video, registrazioni audio e musiche).

Le sale, quattordici in totale, suddivise su due piani, riescono ad unire il passato e il presente cittadino in modo efficace oltre ad essere di grande impatto visivo. Didascalie, schermi touch screen e video esplicativi aiutano il visitatore a districarsi fra la millenaria storia vimercatese: dalle origini romane, fino ad arrivare al recente passato industriale della Brianza di cui Vimercate è stata una dei centri pulsanti. La partenza è subito di grande impatto: nella prima stanza intitolata “Il mito delle origini” spiccano i reperti archeologici della Vimercate romana rinvenuti in piazza Marconi. Diverse le are romane, tra cui l’ara delle Matrone sulla quale si trova scolpito quello che è diventato il simbolo del museo.

Dopo l’antichità si passa alla Vimercate medievale: plastici del ponte di San Rocco, ma anche il monastero di Camuzzago, e la chiesa di Santo Stefano. Spicca il gruppo scultoreo con la Vergine col bambino, Santo Stefano e un santo guerriero, originariamente poste sulla facciate della chiesa di Santo Stefano e ora sostituite con una copia in gesso.

Un’intera zona è dedicata al primo sviluppo industriale, ancora molto rurale, della coltura del baco da seta e della nascita dell’industria tessile, che ha portato poi alla maturazione dei primi impianti industriali.

Il secondo piano dedicato al novecento ci ricorda alcune aziende storiche del territorio: IBM, Telettra , Pagani, PegPerego,  Colnago, ma anche aziende oramai scomparse come Bburago, Barbour Campbell, Bassetti e Gilera,. Si tratta di alcune delle più significative aziende che nel secolo scorso hanno popolato e ancora popolano il nostro territorio e che per ognuna di loro è stato esposto un prodotto significativo.

Se Vimercate è giustamente al centro del percorso espositivo, il vimercatese ha una parte non marginale nella rappresentazione del museo: le ville di delizia, la pieve del vimercatese, i reperti storici ma anche i prodotti della Brianza industriale ne sono un esempio.  Come è giusto che sia, il Must si presenta come la vetrina culturale non solo di Vimercate ma di tutto il territorio del vimercatese attraverso il quale veicolare la storia locale e sviluppare un possibile futuro turistico.

L’attività didattica concorre al raggiungimento delle finalità educative del Museo. Attraverso distinti programmi rivolti alle scuole, alle famiglie, alla comunità, il museo promuove la conoscenza del patrimonio culturale locale per vivere e abitare il territorio in modo più consapevole.

Alle scuole di ogni ordine e grado il museo propone attività didattiche che, mentre arricchiscono il percorso formativo degli alunni, aiutano a sensibilizzare i più giovani al rispetto e all’interesse per il patrimonio culturale locale.

Gli strumenti per le famiglie sono pensati per coinvolgere bambini e ragazzi durante la visita al museo e per fornire supporto ai genitori che desiderano guidare i propri figli nel percorso di visita.

Alla comunità sono dedicate visite guidate e incontri di approfondimento per conoscere il museo e il patrimonio locale nell’ottica di una continua e comune crescita culturale.

Il museo è aperto al pubblico cinque giorni la settimana, da mercoledì a domenica, ed è previsto l’ingresso a pagamento con tariffe differenziate per categorie di utenti.

Potete trovare maggiori dettagli sul sito del museo: www.museomust.it/drupal/

MdL Aldo Laus

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