
Mercoledi’ 15 Aprile 2009 visita culturale al museo “ GalleriaFerrari” di Maranello e all’Azienda Agricola Hombre di Modena.
Una splendida giornata di sole ha accolto di primo mattino il folto gruppo di Maestri del Lavoro
con parenti e amici partecipanti alla programmata gita culturale a Maranello e Modena.
Partenza puntule su un pullman gran turismo in una calda atmosfera di amicizia.
Dopo una breve sosta a Parma (pit stop logistico!) siamo arrivati a Maranello per la visita al
Museo Ferrari.
Ad accoglierci c’era il segretario del Consolato di Modena MdL Tiziano Lotti a cui va il nostro ringraziamento per l’opera svolta nella preparazione della visita e la calda accoglienza ricevuta.
Sul frontale dell’ingresso del museo campeggia un accogliente, bellissima scultura simbolo della ferrari il: CavallinoRampante che sembra porgere il benvenuto ai visitatori.
All’entrata, ci accolgono e salutano cordialmente graziosissime hostess avvolte in una smagliante divisa rossa Ferrari che ci affidano immediatamente a due graziose guide, sempre in rosso Ferrari
che ci “prendono per mano” e ci accompagnano alla visita della galleria.
Nella prima sala ci affascina la ricostruzione fedele dello studio di Enzo Ferrari, fondatore della casa automobilistica, con gli oggetti autentici a lui appartenuti. Particolarmente interessante e’ la collezione di vari modellini di auto da lui costruite e gelosamente conservate da questo grande personaggio: auto che non avevano mai vinto premi o che avevano avuto problemi tecnici, ed esposte per ricordargli che bisognava sempre guardare avanti e non accontentarsi mai dei traguardi e dei successi già conseguiti.
Enzo Ferrari, scomparso del 1988 alla bella eta’ di 90 anni, aveva un carattere forte e determinato, per questo soprannominato “Drake” (drago) ma anche dotato di sensibilita’ e umanita’.
Infatti si racconta un aneddoto a dimostrazione di quanto sopra detto: un giorno, durante il solito
giro d’ispezione alle linee di produzione, si accorse di una certa tensione fra le maestranze.
Con noncuranza prese un pennello intinto nella vernice rossa e si mise a dipingere le testate dei cilindri che man mano incontrava nel suo giro: nacque cosi’ la “testa rossa” che diede poi nome ad una vettura.
Nel museo sono presenti innumerevoli tipi di auto dalle piu’ antiche, la Fiat del 1907 utilizzata per la formula 2 fino alle ultime auto utilizzate da Schumacher , con una ricca collezione di premi da lui vinti nelle varie gare di formula 1. Non tutte le auto sono di proprieta’ del museo, alcune sono private e prestate per l’esposizione: fra queste possiamo vedere la rossa Ferrari California con targa di San Marino di proprieta’ di Little Tony e quella argento di Luca di Montezemolo regalatagli dall’avvocato Gianni Agnelli in occasione del matrimonio.
Tra le auto da corsa c’e’ la Ferrari con il numero 27 pilotata da Jacques Villeneuve che in occasione della celebrazione del ventisettesimo anno dalla morte del pilota sara’ prestata al comune di Modena per la ricorrenza.
Un’ultimo pezzetto di storia: il colore ufficiale della Ferrari, prima delle partecipazioni alle gare di
Formula 1, era il giallo per intornarlo al simbolo del cavallino. Tale simbolo era di Francesco Baracca che lo dipingeva sugli aerei da lui pilotati e che alla sua morte e’ stato donato ad Enzo Ferrari, suo grande amico.
Una visita ricca di emozioni per avere potuto ammirare una così vasta collezione di auto prestigiose ammirate in tutti continenti e di soddisfazione per quanto il nostro Paese attraverso l’ingegno della sua gente, sa dimostrare al mondo intero le proprie doti di intelligenza, capacità imprenditoriale, di dedizione al lavoro.
Al termine della visita ci ha raggiunto il Console Provinciale di Modena MdL Carlo Levini.
Con lui ci siamo recati da “Anna” per una pausa ristoratrice a base di specialita’ emiliane: vari primi piatti e poi tigelle, gnocco fritto, lambrusco oltre ad altre leccornie.
Al termine del pranzo il Console MdL Felice Cattaneo ha voluto ringraziare sia il Console MdL Levini che il segretario MdL Lotti per l’accoglienza e la partecipazione invitandoli ad una visita presso il nostro consolato di Monza, citta’ che con la Formula 1 e Maranello ha una affinità importante: l’Autodromo teatro di innumerevoli vittorie della Ferrari!
Dopo uno scambio di doni ha avuto inizio la seconda parte della giornata con una visita all’azienda agricola Hombre. Fondata dai fratelli Panini, mitici inventori della raccolta delle figurine.
Il Sig. Panini in persona, che ci ha accolto al nostro arrivo, e ci ha accompagnato nella visita mostrando ed illustrando le varie fasi della produzione, raccolta e lavorazione del latte fino al grande deposito dove stagionano migliaia di forme di parmigiano.
La produzione, si basa su un programma di completa autonomia per l’alimentazione del bestiame: “dal foraggio al formaggio” come dice il Sig. Panini: cio’ per garantire la miglior qualita’ della produzione del parmigiano reggiano.
La qualità del Parmigiano Biohombre inizia dalla coltivazione dei terreni aziendali che si estendono per 300 ettari, di cui 220 in corpo unico. Le colture sono scelte in base al fabbisogno del bestiame da latte. Tutte le coltivazioni sono curate con metodi naturali, senza l’uso di sostanze chimiche sia per il diserbo che per la concimazione.
La mandria della fattoriae’ composta da 500 capi di razza frisona italiana di cui 240 in mungitura. Le mucche in rimonta, destinate un domani alla produzione, sono libere di muoversi al pascolo.
Tutti gli animali sono curati con prodotti veterinari omeopatici per garantire l’assenza di residui farmacologici nel latte.
L’alimentazione, fattore cruciale per la buona riuscita del formaggio, avviene attraverso un carro dove vengono miscelati e distribuiti i componenti della razione: un piatto unico fatto di foraggio e cereali provenienti dal mulino aziendale.
La mungitura e’ condotta per mezzo di un sistema integrato “autotandem” di 12 box gestito da un computer al quale vengono inviati i dati di salute e di alimentazione della mandria in modo da avere un controllo totale sulla produzione della stessa.
La produzione vera e propria osserva tutte le più rigide regole del disciplinare del Consorzio: il latte della mungitura serale viene inviato direttamente nelle vasche di affioramento del caseificio aziendale. Qui rimane fino al mattino successivo, quando viene immesso scremato unitamente al latte intero della mungitura del mattino, nelle caldaie di rame a doppio fondo per la produzione e la successiva trasformazione del latte in Parmigiano Reggiano.
Giornalmente la trasformazione interessa 6000 litri di latte per un totale di 12 forme di formaggio.
Il magazzino aziendale, climatizzato e umidificato, ospita le forme dal momento in cui vengono prelevate dalla salamoia fino al compimento del ventiquattresimo mese e oltre.
Solo le migliori forme di formaggio meriteranno la prestigiosa marchiatura a fuoco Biohombre e il sigillo circolare metallico di garanzia che contraddistinguerà il formaggio.
Durante l’interessante visita il Sig. Panini cortesissimo, ci ha confidato alcuni aspetti della sua lunga vita di lavoro. Ci ha particolarmente colpito la storia. Partendo dal nulla e dopo una esperienza da emigrante in sud america, ha avuto brillanti intuizioni imprenditoriali che lo hanno portato, assieme ai fratelli, a creare prima la famosa ditta di figurine e poi una azienda agricola modello alla quale dedica tutt’ora, nonostante la veneranda età, e sempre con immutata passione oltre dieci ore di lavoro al giorno tutti i giorni della settimana perché: “i miei animali non si concedono il week end”
Al termine della visita gastronomica/ecologica il Sig.Panini, grande appassionato di macchine e moto d’epoca ci ha accompagnato a visitare un grande capannone che contiene una straordinaria esposizione di auto e moto d’epoca di tutte le marche e di ogni provenienza
Abbiamo contato oltre 120 moto di modelli uno diverso dall’altro oltre ad una cinquantina di auto,
comprese automobili usate da grandi personaggi della storia.
In un ala del capannone una magnifica esposizione di trattori d’epoca. .
La visita si e’ conclusa presso lo spaccio dell’azienda dove, dopo aver degustato il loro parmigiano, abbiamo potuto anche fare provviste dei prodotti dell’azienda.
Un’esperienza questa unica nel suo genere che ha riscosso l’unanime consenso di tutti i partecipanti per quanto abbiamo visto e per la grande umanità e disponibilità del Sig. Panini.
Ci siamo congedati dal lui con sinceri sentimenti di gratitudine dopo avergli consegnato il gagliardetto del nostro Consolato che ci ha promesso di appendere nel suo studio.
Il ritorno si e’ svolto secondo programma: tutti un po’ stanchi ma felici per l’esperienze e aver visto tanti capolavori forse desiderati, ma molto probabilmente al di fuori delle nostre possibilita’. E’ sempre bello poter sognare e avere desideri: e’ un arricchimento per la nostra vita.
Adriana Bertolotti