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Il Maestro del Lavoro Giuseppe Brambilla racconta

Brambilla

Classe 1915, anni 93, titolo di studio licenza commerciale serale, Maestro del Lavoro dal 1978, Stella d’Oro, Attestato di Benemerenza del Comune di Seregno nel 1984, sposato con Luigia dal 1946 (Nozze di Diamante superate da 2 anni), tre figli (Maristella, Tino e Angelo), tre nipoti, un pronipote, amante del suo orto che cura ancora personalmente (anche se si rammarica che la famiglia glielo abbia ridimensionato) e della fotografia, passione che lo ha accompagnato per tutta la vita: questo è Giuseppe Brambilla! Inizia a lavorare a 11 anni presso la Tipografia Oldani di Seregno in qualità di apprendista compositore, impostava cioè i caratteri tipografici secondo uno schema predefinito e su argomenti ecclesiastici e, tre anni dopo, passa alla Tipografia Ventura dove aveva modo di crescere professionalmente fino a diventare esperto di tutte le tecniche tipografiche ivi inclusa la legatoria e diventare l’uomo di fiducia sia del Comune di Seregno che era il maggiore Cliente, sia del titolare dell’Azienda che gli aveva affidato l’intera conduzione. Il 1936 parte per il servizio militare presso l’Ospedale di Torino dove il Capitano Cappellano don Silvio, di cui conserva un vivido ricordo, gli affida il movimento dei malati, la sicurezza, la pulizia, l’ordine pubblico e l’applicazione del regolamento. Ma nel 1940, dopo un breve ritorno al lavoro civile, viene richiamato alle armi ancora presso l’Ospedale di Torino e poi assegnato al Servizio Sanitario sul treno diretto in Russia per il ricupero dei malati e dei feriti e nominato Furiere del Treno-Ospedale coordinato dalla Duchessa Mafalda di Savoia. Nel 1943, a causa dell’andamento bellico torna a casa e al suo lavoro, seppure in modo clandestino, viene arrestato dai tedeschi a Bergamo e per due settimane vive nel terrore di essere deportato. L’allora Podestà di Seregno (di cui non ha più avuto notizie) riesce, con uno stratagemma, a farlo liberare e a scampare a un incerto futuro. All’età di 60 anni decide di pensionarsi ma continua a lavorare sempre nella stessa azienda e smette definitivamente 10 anni dopo. Adesso si lamenta di non riuscire più a correre, è però sempre appassionato di sport (è interista e anche ferrarista) di cui è fonte inesauribile di notizie. Tra i ricordi curiosi, quello di quando intratteneva gli amici in qualità di imitatore di animali singoli ed anche con i più svariati abbinamenti: gallina in cerca di cibo e che fa l’uovo, galli che danno il buon giorno, bisticcio e pace fra due gatti, baruffa cane-gatto, pappagallo di portobello.

A cura di MdL Umberto Seclì

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