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Pet therapy

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Con il termine pet therapy (in italiano zooterapia) s’intende generalmente una terapia dolce, basata sull’interazione uomo-animale. La Pet Therapy nasce come scienza negli USA nel 1977, e subito si rivela una terapia singolare, dalle caratteristiche e dai risultati sorprendenti. E’ stato dimostrato che la presenza di un animale migliora la vita dell’individuo dal punto di vista psicologico, diminuendo solitudine e depressione, e agendo da supporto sociale. I nostri amici a 4 zampe sono capaci di infondere sicurezza e tranquillità a chi li sa apprezzare, agendo positivamente sulla percezione di autostima e autocontrollo e abbassando quindi i livelli di ansia e stress. Ma la pet therapy non e’ solo questo. E’ una vera e propria terapia riabilitativa e come tutte le terapie si fonda su una relazione interattiva estremamente ricca e complessa in cui l’animale si fa co-protagonista dall’azione terapeutica. Affinchè essi non siano un mero “strumento” di lavoro è importante una adeguata attività di selezione e di addestramento. L’educatore e il medico veterinario che collaborano con lo psicologo che si occupa di pet therapy sono chiamati dunque a tutelare la salute psico-fisica dell’animale stesso, affinchè si senta tranquillo, a proprio agio e sicuro durante l’interazione con i pazienti, per poter accettare trattamenti un po’ maldestri, tollerare vocalizzi improvvisi e incontrollati e mantenere sempre l’attenzione rivolta verso le persone con cui lavora. Generalmente vengono utilizzati cani o gatti, e i risultati sono stati estremamente positivi in diversi contesti : nelle scuole, nelle carceri, negli ospedali e case di cura, nelle comunità di recupero e con soggetti portatori di handicaps fisici e/o psichici. E’ importante comunque che si scelga  un animale dal temperamento equilibrato e mansueto. Tuttavia  è possibile individuare la specie più adatta alla specifica patologia: ai soggetti fobici sono consigliati gli acquari; i volatili canori e gli asini per la loro mansuetudine sono indicati per i soggetti aggressivi; i felini hanno virtù ansiolitiche da cui trarrebbero benefici cardiopatici ed ipertesi. Per correggere i disordini del movimento ed aiutare i soggetti affetti da patologie neurologiche e muscolari, da lesioni traumatiche cerebrali, da sclerosi multipla e per bambini con paralisi cerebrale si è rivelata molto utile la riabilitazione equestre (ippoterapia). Infine, grazie alla loro giocosità, i delfini sono un ottimo ausilio nella cura dei bambini autistici, favorendone apertura al mondo esterno e le capacità comunicative. I delfini infatti comunicando con i suoni e i movimenti del corpo riescono a comprendere molto bene il linguaggio umano, captandone le necessità. Giocando e nuotando con loro si perfeziona quindi una meravigliosa interazione. Ritengo comunque che gli animali possano esserci d’aiuto anche nella vita quotidiana. Spesso la loro presenza ci trasmette sicurezza e senso di protezione, ci aiuta a ritrovare il sorriso e può distrarci dalla routine. Un piccolo animale domestico per esempio favorisce la socializzazione (l’animale risulta un perfetto tramite per lo sviluppo delle relazioni), aumenta il senso di respopnsabilità  poiché siamo tenuti a prenderci cura di lui, stimola la produzione linguistica  per necessità di comunicare con l’animale, allontana la pigrizia e la noia (niente e’ meglio di una bella passeggiata con il nostro amico a 4 zampe). Un toccasana quindi per la mente e per il corpo.

MdL. Terry Cav. Camesasca

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